I mattoni di terra cruda detti in Sardegna “ladiri” sono l’elemento cardine intorno al quale si è sviluppata l’architettura popolare nel sud dell’isola, lasciandoci un patrimonio consistente e vario, espressione di una tradizione costruttiva attenta al clima e al risparmio, mediante lo sfruttamento ottimale delle risorse locali.
Secondo i dati UNESCO buona parte della popolazione mondiale, si stima un 30-40%, vive in edifici di terra. Lontano dunque dall’essere un materiale del passato oggi la terra cruda sta subendo una rivalutazione in tutto il mondo, anche nei paesi ricchi, sia per le notevoli soluzioni estetiche che gli architetti contemporanei riescono ad ottenere, sia per le buone proprietà termoigrometriche, ecologiche e di compatibilità ambientale.
Dall’Europa Centrale (Francia, Belgio, Germania, Austria) alla penisola Iberica, dal Sud America all’Australia passando per gli Stati Uniti, dalla penisola Arabica all’Africa del Nord, dalla Cina a Sud Africa etc, il materiale terra cruda sta dimostrando di essere capace di rispondere alle esigenze contemporanee con esiti ecologici, estetici e ambientali di tutto rilievo.
E’ per questo motivo che Qedora, UniSF Medio Campidano, Movimento per la Decrescita Felice e Sardegna in Transizione, con il patrocinio dell’Associazione Nazionale Città della Terra Cruda, realizzeranno, in occasione del progetto Su Tempus Torrau, il Laboratorio di “Fabbricazione dei Mattoni di Terra Cruda” a cura dell’Associazione Nazionale Città della Terra Cruda.
Il laboratorio si terrà nella giornata di sabato 25 Maggio dalle ore 9.00 alle ore 18.00.
L’evento avrà inizio alle ore 9,00 presso la Casa Museo Dona Maxima, in via Amsicora a San Gavino Monreale, con una presentazione teorica delle tecniche costruttive in terra cruda e dell’utilizzo della terra cruda nel mondo: dalla tradizione al panorama contemporaneo.
Nella corte del museo si svolgerà a seguire la parte pratica.
Il corso mira a fornire le conoscenze di base per l’autofabbricazione dei mattoni di terra cruda secondo la tecnica tradizionale.
E’ possibile iscriversi al laboratorio cliccando sull’apposito link, ed un contributo di 5 euro per i materiali.
Sarà necessario portare con sè guanti, zappa, pennellessa, un paiolo, una cazzuola, ed infine crema solare e un cappellino per chi volesse.
Per ulteriori informazioni, scriveteci all’indirizzo info@www.qedora.it